Monday, March 30, 2009

La Paura degli "Altri" - Fear of the Other

Amara Lakhous wrote the book cited elsewhere on this blog about the clash of civilizations Lo Scontro di civilta' per un ascensore a piazza Vittorio per quale il pretesto è un delitto: il corpo di un uomo, ucciso a coltellate, viene trovato nell’ascensore di un palazzo nei pressi di piazza Vittorio, una delle zone più multietniche di Roma. Qualche ora prima aveva avuto un diverbio con un altro inquilino, Amedeo, ora scomparso. Ad aggravare la cui posizione c’è il fatto che tutti lo ritenessero un italiano mentre ora si scopre che non lo era, che il suo vero nome era Ahmed. Non c’è una voce narrante, oggettiva o neutrale: Lakhous fa parlare in prima persona i personaggi, ciascuno a portare, in prima persona, la propria interpretazione dei fatti e insieme i propri pregiudizi, le proprie paure. Ciascuno a portare la propria “verità”: “La verità di Parviz Mansoor Samadi”, iraniano che detesta la pizza e cita il poeta e matematico medievale Omar Khayyám; poi “La verità di Benedetta Esposito”, portiera dello stabile, napoletana, che invece cita Bruno Vespa e detesta gli immigrati (“un altro poco ci cacceranno dal nostro paese”), prima fra tutti la badante filippina, Maria Cristina, “chiatta chiatta” al punto da minacciare la stabilitC3 dell’ascensore - e diventata tale, afferma Parviz, che odia la pasta quanto la pizza, a causa della dieta mediterranea -; ma che poi si scopre, quando arriva il suo turno di dirci la sua verità, che è peruviana e ingrassata per colpa della cioccolata e della birra consumate nelle lunghe giornate passate davanti alla televisione. Undici personaggi, ciascuno, come si è visto, con la sua verità incompleta, approssimativa, tendenziosa; l’ultima è quella del commissario che sta indagando il caso e che lo risolve solo perché riesce a ribaltare le proprie convinzioni, a vedere anche l’altra faccia della certezza. Inframmezzato, il diario di Amedeo, i suoi appunti su eventi, persone e letture, offerti non in sequenza cronologica ma in modo frammentario e incoerente, saltando da un mese o addirittura da un anno all’altro: a suggerire una possibile alternativa alla ricerca della verità e dell’identità. Perché la realtà, quella fisica come quella sociale, non si presta a semplificazioni e irrigidimenti, e l’unica maniera per congelarla in una rassicurante condizione di stabilità è congelare noi stessi, il nostro sguardo, chiuderci agli altri, all’esterno, in ultima analisi alla vita. La differenza fra chi è razzista e chi è tollerante, scopre Amedeo, è che il razzista è triste: “Non sorride al prossimo perché non sa sorridere a se stesso”. da Italica

The book deals with immigrants in Rome and the stereotypes and racism run rampant - Si tratta di razzismo e gli scontri di civiltà (sappiamo che il titolo alluda al discusso libro del politologo Samuel Huntington) che attraverso la paura dei barbari di fuori consentono la barbarizzazione dall’interno della nostra società, in particolare l’abbassamento dei controlli etici sull’economia, la politica, gli apparati militari (un sogetto importante a Todorov Tzvean).

To deepen our understanding of all this we need to understand Huntington: Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale. Il futuro geopolitico del pianeta, "La mia ipotesi è che la fonte di conflitto fondamentale nel nuovo mondo in cui viviamo non sarà sostanzialmente né ideologica né economica. Le grandi divisioni dell'umanità e la fonte di conflitto principale saranno legate alla cultura. Gli Stati nazionali rimarranno gli attori principali nel contesto mondiale, ma i conflitti più importanti avranno luogo tra nazioni e gruppi di diverse civiltà. Lo scontro di civiltà dominerà la politica mondiale. Le linee di faglia tra le civi ltà saranno le linee sulle quali si consumeranno le battaglie del futuro."

Ecco il diagramma dei confliti visti da Huntington che e' stato la fonte della copertina del libro di Lakhous: http://en.wikipedia.org/wiki/File:Huntington_Clash_of_Civilizations_chart.gif

E questo intervista con lui spiega tanto: http://www.swif.uniba.it/lei/rassegna/020519b.htm

Huntington was severely criticized: http://www.thenation.com/doc/20011022/said


But Huntington responded to his critics: http://www.foreignaffairs.com/articles/49414/samuel-p-huntington/if-not-civilizations-what-samuel-huntington-responds-to-his-crit

Then there is Lakhous' indirect reference to Todorov Tzvetan [from Bulgaria but lives and writes in France] La Paura dei Barbari - in which Tzvetan goes even beyond Huntington: La Paura dei Barbari - Oltre lo scontro delle civilta' - http://www.bulgaria-italia.com/bg/news/news/02586.asp.

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