Tuesday, March 24, 2009

Begnini from "La Vita e' Bella" to Dante

Simone Veil [ex-President of the EU and a holocaust survivor] writes in The Corriere della Sera of 24 March 2009 that Begnini did not merit the Oscar he won 10 years ago for his holocaust-themed movie La Vita E' Bella. Why? Because, like Spielberg's movie Schindler's List, it is fake and only a documentary on the subject merits any viewing on this horrible event. http://www.corriere.it/cinema/09_marzo_24/shoah_benigni_oscar_veil_danilo_taino_41004d8c-1847-11de-911f-00144f486ba6.shtml


And now, beginning last year in Italy, Begnini is again in all the papers for his "gift" of giving Dante to the public, which he is doing, says he, "Cosi' ho scoperto che la vita e' bella".

All this deserves some looking into as it is packed with many worthwhile issues.

la trama e una piccola recensione buona di La Vita e' Bella da My Movies: Guido Orefice, toscano montanino ed ebreo, s'innamora sul finire degli anni '30 della maestrina Dora, la corteggia in modi stravaganti, la sposa. Sei anni dopo – nell'intervallo sono venute le leggi razziali (1938), la guerra e le deportazioni – Guido con il figlioletto Giosuè parte per il campo di concentramento. Dora, che ebrea non è, li segue volontariamente. Per proteggere il figlio dall'orrore, Guido gli fa credere che quel che stanno vivendo è un gioco a premi con un carro armato in palio. 6° film di Benigni regista, è il più ambizioso, difficile e rischioso e il migliore: 2 film in 1, o meglio un film in 2 parti, nettamente separate per ambientazione, tono, luce e colori – essenziali i contributi della fotografia – ma complementari: la 1ª spiega e giustifica la 2ª. Una bella storia d'amore, scritta con Vincenzo Cerami: prima tra un uomo e una donna, poi per un figlio, ma l'una è la continuazione dell'altra. Il frenetico dinamismo di R. Benigni è felicemente sfogato, la sua torrentizia oralità ora debordante ora dimezzata. Un'elegante leggerezza distingue G. Durano nel più riuscito dei personaggi di contorno.

La Vita e' Bella trailer: http://www.youtube.com/watch?v=cUiyXxvY9_E&feature=related

one of the "offensive scenes" - le regole: http://www.youtube.com/watch?v=pB1ILRFEHfE&feature=related

la fine del film - http://www.youtube.com/watch?v=8amyXbYmV4w&feature=related

Let's turn now to a review of Spielberg's film and its other detractors for similar reasoning of its being false, including the admission by Schindler's widow that there was no list:

la trama: Dal libro dell'australiano Thomas Keneally La lista. L'industriale tedesco Oskar Schindler, in affari coi nazisti, usa gli ebrei dapprima come forza-lavoro a buon mercato, un'occasione per arricchirsi. Gradatamente, pur continuando a sfruttare i suoi intrallazzi, diventa il loro salvatore, strappando più di 1100 persone dalla camera a gas.

Schindler's List trailer - http://www.youtube.com/watch?v=TAH3RTRlCHY

and the ending - http://www.youtube.com/watch?v=lPHvLtitxug&feature=related


Here is a good site on which to read the real story of Oscar Schindler - http://www.lager.it/oskar_schindler.html

For this post - a short version of his life: Oskar Schindler nasce il 28 aprile 190820a Zwittau, nei Sudeti, una regione dell'allora Cecoslovacchia.
Dopo l'annessione dei Sudeti alla Germania di Hitler, si trasferisce a Cracovia, in Polonia, dove inizia una lucrosa attività commerciale.
Acquista una fabbrica, che chiama Deutsche Emaillewaren-Fabrik, e che produce dapprima pentolame, poi munizioni, impiegandovi ebrei costretti al lavoro forzato, grazie alle sue conoscenze militari e politiche naziste.
Nel 1942 rimane profondamente scosso assistendo ad un feroce raid nazista nel ghetto di Cracovia, e da quel momento inizia ad usare la sua posizione per salvare la vita al maggior numero possibile di ebrei.
Si accorda con Amon Göth, comandante del campo di concentramento di Plaszow, per il trasferimento di 900 ebrei nel vicino complesso industriale, con il pretesto che intende portare la produzione della fabbrica a pieno regime, tenendo i lavoratori sul posto per sfruttarli meglio e impiegarli ventiquattro ore al giorno. In realtà tutte le persone facenti parte della lista di Schindler, lavorando nella fabbrica riusciranno ad evitare i campi di concentramento e a sfuggire ad una morte certa.

Ecco dove la vedova di Schindler ha detto che la lista non e' mai esita - http://archiviostor ico.corriere.it/1997/ottobre/16/vedova_Oskar_Schindler_lista_Non_co_0_971016920.shtml

SO--why does any of this matter? Was a worthwhile debate when these films came out and remains a live debate today, as witnessed by Veil's criticism in today's paper. And because Begnini is controversial, for good and for bad, and provacative, and now he is becoming ever more so for his Dante readings, wildly popular in Italy, though not without criticism, and he is about to come to Boston in June 2009 to share his Dante with America. Begnini himself ties his Oscar with his Dante and Primo Levi's now forever famous words in "Se Questo e' un Uomo" - his first holocaust memoir [although he survived, he later committed suicide] - "Pensavo che la vita fuori era bella e che avrebbe continuato a essere bella". Here's Begnini:

'Così ho scoperto che la vita è bella'
"THANK YOU, thank you. This is a moment of joy, and I want to kiss everybody..." suonarono le prime parole del discorso di Roberto Benigni a Los Angeles, la notte del 21 marzo 1999, dieci anni fa, alla consegna dell'Oscar per il miglior film straniero attribuito al suo La vita è bella (uno dei tre Oscar riservati al film, assieme a quelli conferiti a Benigni stesso come migliore attore, e a Nicola Piovani per la colonna sonora).

E "Così discesi del cerchio primaio/ giù nel secondo, che men loco cinghia/ e tanto più dolor, che punge a guaio" suoneranno le parole iniziali dell'attore quando il 5 aprile prossimo, in scena a Londra, interpreterà la terzina d'avvio del quinto canto dell'Inferno della Divina Commedia, che è la partitura-guida del suo TuttoDante con tour mondiale già avviato e calendario fittamente disposto, in continua espansione, fino a giugno. Allora, all'Oscar, si fece prendere da un impeto di baci, ma anche adesso si fa cantore del cerchio dei Lussuriosi culminante col bacio grazie a cui Paolo infiamma i sensi di Francesca.

Sia che rilegga l 'Olocausto dirigendo e recitando una storia scritta con Vincenzo Cerami, sia che rilegga Dante dicendolo a memoria come un commediante dell'arte, Benigni è sempre un artista che inquieta col fisico, è sempre un comico munito di sghignazzo epidermico, è sempre un uomo di spettacolo che necessita di effusioni, è e resterà sempre uno che scherza carnalmente, guancia a guancia, marcando stretto con le labbra.

http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/spettacoli_e_cultura/benigni-francia/vita-bella/vita-bella.html

Alla fine, vale la pena di pensare su che fa Begnini sia con l'olocausto che Dante.

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